Pordoi da Canazei

Altimetria del Passo Pordoi da Canazei

L’unica volta che ho fatto il Pordoi da solo è stata un’agonia: arrivavo da Campolongo e Fedaia ed ero veramente finito. Ma non spaventatevi: in realtà è una salita dura ma regolare, che impegnerà i meno allenati ma li ripagherà con panorami da sogno. Ne vale sicuramente la pena.

Per chi è: ciclisti con un po’ di allenamento, disposti a pedalare più di un’ora su una salita leggendaria e dai panorami impagabili.

PartenzaCanazei (TN)RegioneTrentino
Lunghezza12,2 kmDislivello789 m
Pendenza media6,5%Pendenza massima9%
Traccia GPXclicca quiAffrontata l’ultima voltagiugno 2022

La salita al Pordoi

La salita comincia alla rotonda in corrispondenza dell’hotel El Ciasél, all’uscita di Canazei. Qui si segue il cartello per il Pordoi. Il primo tratto è in buona parte in mezzo a pinete e questo aiuta, nei giorni estivi, a soffrire meno il caldo. È solo nell’ultima parte che agli alberi si sostituiscono prati dove non è raro sentire i fischi delle marmotte.

Dopo circa 5 chilometri e mezzo si incontra il bivio con la strada che porta al Sella. Per il Pordoi si prosegue sulla destra, sempre con pendenze costanti. La fine della salita, e della nostra traccia GPX che si può scaricare qui, è in corrispondenza del cartello del Passo.

Più che le pendenze, i veri nemici possono essere l’altitudine e la lunghezza. Si va oltre i 2.000 metri e l’ossigeno può essere un problema. Nemmeno i 12 chilometri della salita sono da sottovalutare perché obbligano noi maglie nere a pedalare all’insù per oltre un’ora.

Si tende a pensare che le strade dei Quattro Passi siano molto trafficate. Io ho scalato diverse volte il Pordoi ma a strada chiusa, con un’unica eccezione. L’unica volta che l’ho percorso in un giorno “normale” ho incontrato ben poco traffico. Può essere dipeso dall’ora, intorno a metà pomeriggio, ma è stata una sorpresa positiva.

Ciclisti al bivio tra Passo Pordoi e Passo Sella
Il bivio: sullo sfondo la strada per il Sella, in primo piano quella per il Pordoi.

I consigli della Maglia Nera

È una salita da affrontare con calma. Non vale la pena di farsi prendere dal desiderio di seguire chi va un pelo più forte di noi, si rischierebbe di pagare altitudine e lunghezza e, soprattutto, di non godersi un panorama fantastico. Anzi vale la pena di fermarsi di quando in quando per scattare foto da postare sui social: gli amici che le vedranno ringrazieranno per tanta bellezza.

Ricorda che si va oltre 2.000 metri e che in montagna il tempo fa presto a cambiare. Se alla partenza c’è il sole spalmati la crema solare. D’altro canto almeno la mantellina per la discesa è d’obbligo. Nel giugno del 2016, lo ricordo bene perché era il giorno del blocco delle auto per il Sellaronda, ha incominciato a piovere quando eravamo in cima al Pordoi. Era una pioggia così ghiacciata che siamo arrivati in fondo alla discesa e alle macchine che faticavamo a parlare, tanto ci tremava la mascella. Questo episodio mi ha insegnato che in montagna bisogna sempre cercare di attrezzarsi nei limiti del possibile.

Il Pordoi può essere inserito facilmente in splendidi percorsi con altrettanto splendide salite. A parte il più ovvio di tutti, il Sellaronda, ci sono intorno salite mitiche come Falzarego o Fedaia. Ci si arriva agevolmente anche dalla Val di Fassa oppure da Arabba, lungo il versante scalato dalla Maratona dles Dolomites, percorrendolo in senso inverso a quello qui descritto: in questo caso si scenderà a Canazei senza troppi problemi oppure si svolterà a destra al bivio per affrontare il passo Sella.

I pro e i contro

Pro

  • Salita regolare
  • Panorami incomparabili
  • Ampia scelta di salite in zona

Contro

  • Il traffico (forse)
  • L’altitudine sopra i 2.000 metri

Leave a Comment

Your email address will not be published. Required fields are marked *

Scroll to Top